PROLOGO

 

 

Istituto Xavier per un’Istruzione Superiore, Salem Center, Contea di Westchester, Stato di New York.

 

È un giorno come un altro in questa tenuta distrutta e ricostruita più volte. Una volta era la dimora di una facoltosa famiglia, ma è stata da tempo convertita in una scuola privata molto speciale.

Ciò che la rende particolare è il fatto che sia gli studenti che buona parte del corpo docente appartengono a quella particolare sottospecie umana nota come mutanti.

Il preside dell’istituto è un uomo dalle fattezze animalesche e la pelle blu ricoperta di una folta pelliccia. Il suo nome è Henry Philip McCoy ma non è sorprendente che nella comunità dei supereroi sia noto come la Bestia.

È immerso nei suoi doveri quando la sua attenzione è distratta dall’improvviso suono di una sirena d’allarme che viene dalla vicina sala riunioni.

“Un attacco?” si chiede balzando fuori e correndo verso la sala riunioni saltando da una parete all’altra nel suo inimitabile modo.

Da un altro lato del corridoio vede arrivare uno dei suoi più vecchi amici: Scott Summers, decano del corpo insegnante e, col nome di battaglia di Ciclope, leader sul campo di una delle squadre in cui è diviso il supergruppo noto come X-Men.

-Che sta succedendo Hank?- chiede quest’ultimo.

-Ahimè, vecchio amico, non ne ho la più pallida idea.- risponde l’altro.

Pronto a tutto Ciclope spalanca la porta della sala riunioni e la sirena cessa di colpo. In compenso, proprio nel centro della sala appare un ologramma; l’immagine di una donna dai capelli verdi la cui voce risuona forte e chiara con un evidente accento preoccupato:

<<Sono Abigail Brand, Direttrice dello S.W.O.R.D. Questo è un messaggio priorità Omega Nero: se lo ricevete, siamo nella #CENSURATO# fino al collo. Preparatevi ad un attacco militare su scala globale: con effetto immediato, dichiaro lo status di Defcon Zero. A partire da adesso, la Terra è ufficialmente in stato di guerra>>

L’ologramma scompare e Ciclope si rivolge ad Hank:

-Chi diavolo è Abigail Brand e cos’è lo S.W.O.R.D.?-

-Non ne ho la più pallida idea Scott, ma direi che il messaggio è chiaro: invasione aliena nella scala della Guerra dei Mondi.-

-Un’invasione aliena di vasta portata è una cosa seria. Pensi che dovremmo chiedere l’assistenza degli Shi’Ar, Hank?-

-Sei tu lo stratega del gruppo, Scott.- replica Henry McCoy -Quel che decidi tu mi sta bene. -

La communicard dei Vendicatori che Hank porta sempre con sé ronza e sul display appare l’immagine di Iron Man.

<<Chiamo a raccolta tutti i Vendicatori. Thanos sta arrivando sulla Terra con una flotta d’invasione.>>

Seguono altre spiegazioni[1] ed alla fine il peloso mutante scuote la testa borbottando:

-Thanos… è proprio vero che i guai non vengono mai da soli. Pare che debba recarmi ad una riunione plenaria dei Vendicatori, un evento molto raro ma giustificato dalle circostanze.-

-Vuoi che ti accompagniamo?-

-No, grazie, Scott. Tu pensa a coordinarti con la squadra di tuo fratello. Ho la sensazione che l’azione non mancherà per nessuno di noi.-

E Scott Summers non può che concordare

 

 

# 39

 

IL GIORNO DELL’INVASIONE

 

Di Carlo Monni (ispirato da una trama di Fabio Furlanetto)

 

 

 

Worthington Tower, New York City.

 

Warren Kenneth Worthington III, in perfetta tenuta da businessman, ha un’aria decisamente nervosa mentre Jean Grey gli raddrizza la cravatta.

-Rilassati Warren…- gli dice la rossa telepate -Non stai andando a combattere Sinistro o Magneto.-

-L’assemblea annuale degli azionisti può essere molto peggio, credimi. Almeno Magneto so come trattarlo.- replica Warren.

Il cellulare del mutante alato squilla improvvisamente.

-Scott!- esclama lui sorpreso -Cosa potrà mai volere?-

Un’ombra di tristezza attraversa il volto di Jean. Un tempo il suo ex marito avrebbe contattato per prima lei tramite il loro legame mentale ma quei tempi sono finiti come il suo matrimonio. Come hanno potuto le cose cambiare in così breve tempo?

I pensieri cupi sono scacciati dall’espressione sul volto del suo compagno. Jean non ha bisogno della telepatia per capire che sono in arrivo…

-Guai, giusto?- chiede.

-E grossi, molto grossi.- risponde Arcangelo.

 

 

Cascate del Niagara, a poca distanza dal confine tra Canada e Stati Uniti.

 

Il motociclista percorre la strada che lo porta verso Sud, verso un luogo da cui manca da mesi ormai. Solo poche ore fa ha attraversato il confine tra la Provincia dell’Ontario e lo Stato di New York e dopo essersi congedato da un vecchio e caro amico a cui ha dato una mano, si sta dirigendo verso uno dei pochi posti che nella sua vagabonda vita ha potuto chiamare casa.

Improvvisamente ode sopra la sua testa uno strano rumore che lo spinge ad alzare lo sguardo, incuriosito.

Un’astronave aliena non c’è il minimo dubbio. Ed eccone un’altra e un’altra ancora. Una flotta d’invasione chiaramente

Il motociclista accelera superando rapidamente alcune auto mentre le astronavi cominciano a fare fuoco contro qualunque cosa si muova.

Il motociclista corre a zig zag evitando quasi tutti i colpi… quasi perché alla fine uno lo coglie alla schiena. L’uomo cade a terra mentre la sua moto rotola rovinosamente lontano.

Per un tempo che sembra lunghissimo l’uomo giace a terra senza dare segni di vita, poi comincia lentamente a muoversi per poi mettersi in ginocchio ansimando.

Nel frattempo dalle astronavi sono uscite delle piattaforme volanti ciascuna delle quali porta a bordo un alieno rettiliforme armato con una specie di fucile.

-Badoon.- borbotta l’uomo che ormai si alzato in piedi -Potrei passare sopra al fatto che mi avete rovinato un giubbotto quasi nuovo e una gran bella moto…- dai suoi polsi fuoriescono tre affilati artigli metallici per mano -… ma avete ucciso un bel po’ di gente innocente e questo proprio non lo sopporto.-

L’uomo si sbarazza del casco rivelando il volto del mutante chiamato Wolverine che con un ringhio si scaglia contro gli alieni che ha chiamato Badoon i quali aprono freneticamente il fuoco contro di lui.

 

 

Da qualche parte negli Stati Uniti.

 

L’uomo di nome Magneto vola spinto dal suo potere magnetico godendosi il vento sulla faccia. Per un po’ accantona i suoi piani di rivalsa ed i cupi pensieri sui figli che gli hanno voltato le spalle ed i nipoti che non gli è permesso di vedere.

L’incanto si spezza quando all’orizzonte compare quella che è indubbiamente un’astronave aliena. Cosa ci fa qui? Che intenzioni ha?

La risposta diventa evidente quando dall’astronave partono dei raggi diretti verso di lui, raggi deviati da uno scudo che Magneto ha rapidamente eretto attorno a sé.

Per un po’ la situazione è in stallo: l’astronave si accanisce contro il Signore del Magnetismo che sembra impervio ai colpi degli avversari, poi Magneto si concentra: la fronte si corruga, gli occhi si socchiudono, le labbra si stringono.

Improvvisamente l’astronave è spinta irresistibilmente indietro sino a schiantarsi contro la parete di una vicina montagna ed esplodere.

Magneto ha appena il tempo di riprendere fiato che all’orizzonte appaiono altre astronavi identiche alla prima.

Il Signore del Magnetismo parla al microfono incorporato nel suo casco:

-Allarme. Siamo sotto attacco.-

 

 

Ufficio di Valerie Cooper, Casa Bianca, Washington D.C.

 

L’Assistente del Presidente per gli Affari Superumani guarda i due uomini sullo schermo davanti a lei. Due fratelli, due mutanti, due leader degli X-Men. Con uno di loro ha avuto un rapporto di collaborazione e, spera, di stima reciproca. Nelle attuali circostanze sa che è meglio essere sinceri con loro:

-Il Sentient Worlds Observation and Research Department, in breve S.W.O.R.D., è un organismo delle Nazioni Unite posto sotto la vigilanza del Consiglio di Sicurezza ed incaricato di studiare e se possibile sventare minacce alla pace mondiale provenienti da altri mondi.-

<<E com’è che non ne sapevamo niente?>> chiede Havok.

-Si è deciso di tenere segreta l’esistenza dello S.W.O.R.D. per renderlo più efficiente, Alex. Gli stessi Capi di Stato e di Governo degli Stati aderenti all’ONU ne sono stati informati solo al momento dell’entrata in carica.-

<<Ho sempre odiato la segretezza.>>

<<Eppure a volte è necessaria, devi ammetterlo fratellino.>> interviene Scott Summers.

-Grazie, Ciclope.-

<<Non mi ringrazi Dottoressa Cooper. Anch’io sono irritato perché una perfetta sconosciuta aveva accesso ai codici di sicurezza delle nostre comunicazioni ed io non ne sapevo nulla.>>

Val Cooper sembra decisamente imbarazzata. Si sporge verso lo schermo e quasi sussurra:

-Era un codice speciale destinato ad attivarsi solo in caso di Emergenza Omega Nero. È stato il vostro mentore, il Professor X, a fornirlo allo S.W.O.R.D.-

<<E non ci avrebbe detto niente?>> esclama Havok <<Non posso crederlo.>>

<<Io sì.>> ammette a denti Ciclope <<Charles era molto bravo a mantenere i segreti. Molto bene, Dottoressa Cooper, noi X-Men faremo la nostra parte.>>

-Puoi chiamarmi Val come fa tuo fratello… Scott.-

<<Un po’ di confidenza non basta a blandirmi,>> ribatte secco, Scott << Se sopravvivremo a quest’invasione, farò un bel discorsetto al Consiglio di Sicurezza e dovranno ascoltarmi.>>

Val Cooper non ha nulla da replicare.

 

 

Un’elegante palazzina nel quartiere di Riverdale, North Bronx New York City.

 

Cordelia Frost si alza dal letto dando appena un’occhiata distratta alla donna che vi giace ancora addormentata. Agganciare Emily Van Lunt è stato più facile del previsto. Quando Donald Pierce le ha affidato il compito di sedurre quella ragazza sapeva quel che faceva. Quanto a Cordelia, l’idea di andare a letto con una donna per raggiungere i suoi scopi non l’aveva minimamente turbata.

Stirandosi pigramente la più giovane delle sorelle Frost guarda l’orizzonte e nota qualcosa in avvicinamento che oscura lentamente il cielo. Qualcosa di molto grande, di enorme.

Un’esclamazione le sfugge dalle labbra:

-Oh Mio Dio!-

 

 

Sede del network televisivo CBNC, Manhattan, New York, City.

 

Giornata fiacca pensa Patricia “Trish” Tilby, già reporter d’assalto ed ora Produttore Associato del settore Notizie. La notizia più ghiotta del giorno sembra essere l’ennesima intemperanza di un candidato presidenziale.

Improvvisamente il suo computer sembra animarsi. Una serie di “ping” l’avverte che stanno arrivando aggiornamenti continui dai vari canali di notizie. Cosa sta succedendo?

Freneticamente Trish fa scorrere lo schermo: una flotta di astronavi è apparsa al Polo Sud. Altre astronavi sono state avvistate sull’Oceano Pacifico. Scontro tra alcuni intercettori della Marina e navette leggere di chiara origine aliena. Altre astronavi sopra l’Oceano Atlantico in rotta verso New York.

Un’altra invasione aliena dopo il fallito tentativo dei cosiddetti Marziani?[2]

Un’ombra si proietta sulla scrivania di Trish oscurando la stanza.

È troppo presto perché si sia già fatto buio, pensa la donna.

Si volta ed attraverso la grande vetrata della finestra panoramica vede un’astronave che è inadeguato definire semplicemente gigantesca. Da essa si staccano navi più piccole ma decisamente impressionanti.

Trish ne vede un paio puntare verso la direzione del palazzo, poi qualcosa si stacca da esse, qualcosa di brillante.

Un attimo dopo scoppia l’inferno.

 

 

Sede del Club Infernale, 840 5° Avenue, Upper West Side, Manhattan, New York City

 

Quando entra nel salotto riservato ai membri del Cerchio Interno del riservatissimo club in cui occupa il posto di Re Bianco, Donald Pierce vi trova Sebastian Shaw, il Re Nero appoggiato al caminetto con lo sguardo cupo.

-Stai ancora pensando alla tua vendetta contro Iron Man?-[3] gli chiede.

-A qualcosa di molto più grave.- risponde Shaw -Ho ancora dei contatti al Pentagono ed uno di essi mi ha informato che è in corso la mobilitazione generale.-

-Siamo in guerra? Contro chi: i Coreani? Gli Arabi?-

-Il tuo guaio, Pierce, è che hai un’immaginazione limitata.-

Pierce ignora il non troppo velato insulto mentre Shaw continua:

-Si tratta di una guerra interplanetaria. Hai mai sentito parlare di Thanos?-

-Non…-

Senza aspettare la risposta il Re Nero prosegue:

-È un alieno, un conquistatore spietatissimo che in passato ha dato molto filo da torcere ai Vendicatori e non solo a loro. Il mio contatto dice di aver sentito fare il suo nome e che anche i supereroi ne sarebbero spaventati.-

-Molto interessante. Mi stai suggerendo di fuggire da New York?-

-Se solo la metà delle storie che sentito su Thanos sono vere, non servirebbe a niente. New York potrebbe essere per la Terra quello che le Termopili furono per la Grecia e Alamo per il Texas.-

-Brutta analogia. Alle Termopili e ad Alamo morirono tutti.-

-Guardala dal lato positivo, Pierce: se sopravvivremo, faremo una fortuna coi contratti per la ricostruzione.-

Perfino Donald Pierce è stupito dal cinismo del suo compagno.

 

 

Nel Cielo di Manhattan

 

Il Blackbird SR-77 con la X sulle fiancate giunge in vista di New York. A bordo la squadra di Ciclope al completo.

-Hank era mortalmente serio prima.- dice Banshee -Quello che ha appreso alla riunione di tutti i Vendicatori[4] ha scosso perfino lui.-

-Thanos è sempre stato un affare serio.- replica Ciclope -I Vendicatori, Capitan Marvel, la Guardia dell’Infinito, Silver Surfer… chiunque abbia avuto a che fare con lui l’ha sconfitto quasi solo grazie alla fortuna.-

-Speriamo di averne anche noi allora.- commenta Shadowcat -Da quello che dite, ne avremo davvero bisogno.-

-Guardate là, compagni!- urla Colosso.

Una nave gigantesca sta oscurando il cielo sospesa sopra la città. Da essa escono in rapida successione astronavi più piccole ma ugualmente impressionanti che cominciano subito a fare fuoco sui palazzi e sulle persone al suolo.

-Sean, apri il finestrino davanti a me.- ordina Scott Summers.

Appena l’ordine è eseguito, Scott apre il suo visore e rilascia il suo raggio ottico a piena potenza.

Una delle astronavi è colpita in pieno e sbatte contro un’altra. Sbilanciate cominciano a precipitare.

- Un colpo perfetto.- afferma Rogue.

-Niente affatto.- replica Scott, cupo -Se quelle navi precipitano sulla folla, sarà un massacro. Avrei dovuto pensarci prima.-

“Alle vittime innocenti, posso pensarci io.” interviene Cable telepaticamente “Stenderò uno scudo telecinetico.”

Pensiero e azione sono tutt’uno per il figlio di Scott Summers. Le astronavi sono respinte prima di cadere sulla folla e spedite nel vicino fiume.

Da quando il virus tecnorganico che da sempre lo affligge ha mutato Cable nel corso di una recente missione,[5] i suoi poteri non sembrano avere limiti o se ne hanno sono molto ampi, rivaleggiano con quelli della Jean/Fenice che evoca tristi ricordi. È questa la vera estensione che avrebbero dovuto avere i poteri di Nathan se non fosse intervenuto il virus tecnorganico? I suoi fratelli genetici X-Man e Sciamano non sono così potenti… oppure sì? Ma non è tanto questo che preoccupa davvero Scott, quanto, piuttosto, il fatto che ormai Cable comunica solo telepaticamente e sembra sempre più freddo e distaccato. C’è stata una mutazione non solo fisica, ora Cable sembra ricoperto da una pelle metallica argentea, ma anche psicologica e l’esperienza dice a Ciclope che non può venirne nulla di buono.

Ora non può permettersi di pensarci, però, ci sono cose più urgenti a cui badare.

-Portaci a terra da qualche parte, Peter…- dice a Colosso che si trova ai comandi dell’aereo -… abbiamo molto lavoro da fare.-

 

 

Worthington Tower, Manhattan, New York

 

Jean Grey si contempla allo specchio e pensa: “Non male per una neo mamma”. Il costume verde da Fenice le entra perfettamente. A circa un anno dal parto ha pienamente recuperato il suo peso forma. Merito di una vita sana e di un allenamento costante. Aveva deciso di lasciare il ruolo di supereroina per dare spazio a quello di madre e di amministratrice della Fondazione Xavier ma non può restare indietro in una circostanza simile. I suoi poteri possono essere regrediti ai primi tempi della sua militanza negli X-Men ma questo non l’avrebbe fermata allora e non la fermerà adesso.

Fuori dalla stanza la aspetta, tra gli altri, una ragazza che le somiglia moltissimo, capelli rossi come i suoi ma raccolti a coda di cavallo e occhi color verde brillante. Indossa una calzamaglia rossa così aderente da sembrare dipinta addosso. Il suo nome è Rachel Summers, talvolta chiamata anche lei Fenice o Marvel Girl, ed è sua figlia, in un certo senso, proveniente da un futuro alternativo in cui lei e Scott l’hanno avuta anni prima di Sara.

-Sei pronta, mamma?- le chiede.

-Anche se non lo fossi…- replica Jean -… non avrei comunque molta scelta.-

Dalla finestra panoramica si vedono in lontananza i bagliori degli incendi. La battaglia per la sopravvivenza è in corso.

Jean guarda gli altri presenti nella stanza oltre a Rachel: Grace Worthington, alias Angel, la figlia di Warren, Paige Guthrie, alias Husk e Kurt Wagner alias Nightcrawler.

-Andiamo.- dice risoluta.

 

 

Sede del network televisivo CBNC, Manhattan, New York, City.

 

Trish Tilby si rimette in piedi tra le macerie. È stata fortunata, pensa, i piani sopra al suo sono stati colpiti in pieno. Chiunque ci fosse stato, ora è certamente morto mentre lei se l’è cavata con un vestito rovinato e qualche escoriazione di poco conto. Sì, è stata davvero fortunata.

Un suono gutturale alle sue spalle la spinge a voltarsi.

Davanti a lei, fuori dalla breccia dove fino a poco prima c’era la finestra panoramica, c’è una specie di serpente antropomorfo vestito solo di un paio di boxer che sta in piedi su una piattaforma sospèsa a mezz’aria. Impugna una sorta di fucile e si appresta a spararle.

Trish non si sente più tanto fortunata adesso.

Prima che l’alieno, un Badoon, ma Trish non può saperlo, possa sparare, si ode un urlo lacerante.

Trish cade in ginocchio portandosi le mani alle orecchie. Passa qualche secondo e quando la donna guarda di nuovo verso la breccia il Badoon è scomparso. Al suo posto ora c’è un uomo dai folti capelli rossi vestito con un costume verde che avanza verso di lei.

-Tutto bene, Miss Tilby?- le chiede con nella voce un riconoscibile accento irlandese.

-Io… sì.- risponde la giornalista -Sono solo un po’ frastornata. Se non fossi intervenuto tu, Banshee…-

-Non ci pensi adesso. Non è al sicuro qui, devo portarla via. Se la sente di tenersi a me mentre volo via?-

-Ho forse scelta? Andiamo.-

Trish si aggrappa con forza a Banshee ed il mutante irlandese grida lanciandosi nel vuoto.

 

 

Per le strade di New York

 

Da quanto tempo si battono, Ciclope non saprebbe dirlo ormai. Nelle ore che sono seguite ha visto i suoi compagni battersi come leoni contro torme di avversari che sembrano infiniti. Ha visto Colosso sopportare i colpi dei nemici alieni e la sua pelle diventare incandescente, eppure il Russo non ha mollato continuando a colpire con determinazione.

Ha ordinato a Rogue assorbire nel suo modo inevitabile le caratteristiche di un guerriero Badoon ed usare le sue nuove abilità contro gli altri.

Sulla sua testa è passata l’ombra alata di Arcangelo.

Un bagliore poco prima della caduta di un’astronave nemica gli fa capire che anche suo fratello Alex sta dandosi da fare con tutte le sue forze.

Sul lato opposto dello schieramento vede la sua ex moglie Jean usare la sua telecinesi per disarmare un gruppetto di Badoon e quella vista riaccende ricordi in cui ora non può permettersi di indugiare.

Sempre da quel lato Gambit salta agilmente evitando colpi mortali e lanciando le sue carte che esplodono sui nemici.

Stanno tutti facendo la loro parte, ma basterà?

Poco distante da lui Forge accende un congegno che ha appena finito di costruire. Per gli astanti umani non sembra accadere nulla, ma in realtà il congegno sta producendo un suono non udibile dalle loro orecchie ma insopportabile per i Badoon.

Per un attimo Ciclope pensa che lo scontro stia per risolversi a loro favore ma un raggio sparato da una delle navi nemiche colpisce in pieno il congegno che esplode in faccia al suo inventore.

-Forge!- esclama Scott correndo verso il suo amico.

Davanti a lui appaiono di colpo due guerrieri Badoon. Ciclope non si ferma e li abbatte uno dopo l’altro come birilli con i suoi raggi ottici prima che possano sparare, quindi corre al fianco del compagno caduto.

-Tutto bene?- chiede.

-Sono solo un po’ stordito.- risponde il mutante Cheyenne -Dovrò ricostruire il modulatore però.-

-Non so se ne avrai il tempo.-

Nuove navi stanno riempiendo il cielo uscendo dall’astronave madre. Tutti gli sforzi fatti finora sono stati inutili.

Poi, d’improvviso accade qualcosa.

Il cielo oscurato dagli invasori si illumina di elettricità e mentre il rombo di un tuono scuote l’aria un possente grido di guerra fa tremare il sangue freddo degli aspiranti conquistatori.

Qualcosa si scaglia alla velocità della luce, o almeno così sembra a chi è presente, contro le navi, ed il rozzo metallo ha la meglio sugli avanzati campi di forza. Il proiettile passa da parte a parte la prima nave, poi la seconda, la terza, ed altre ancora fino a quando non arresta la propria corsa ed inverte completamente la propria direzione.

Un uomo dal mantello rosso atterra nella città degli eroi, e solleva una mano per recuperare il martello che vola di nuovo nelle sue mani. Ma non è solo un uomo. Non è nemmeno solo un dio.

È un Vendicatore. E quando parla anche i cieli lo ascoltano:

-Thanos, Titano Folle!!! Ascolta le parole di Thor, figlio di Odino e protettore dei Nove Mondi!!! Desideri conquistare questo mondo? Invero, Midgard accetta la tua sfida!!!-

Thor, il Dio del Tuono solleva il martello e gli animi di un intero mondo.

Per la prima volta da che questa terribile giornata è cominciata Scott Summers si convince che i buoni vinceranno a dispetto di tutto.

 

 

Una strada che dal nord porta a New York.

 

Il mutante ferino che il mondo conosce come Wolverine rinfodera gli artigli lasciandosi alle spalle una scia di cadaveri di alieni.

Non si volta indietro e cammina come se non sentisse nemmeno la stanchezza.

Sarà una lunga camminata sino a Westchester, pensa rassegnato.

 

 

FINE

 

 

NOTA DELL’AUTORE

 

 

            Che dire di questa storia? Non molto e quindi non perdiamo tempo.

1)    Gli eventi che sono qui narrati si ricollegano a quanto avviene in Vendicatori  #99 e Vendicatori Costa Ovest #37 in cui Thanos invade la Terra e tutti i Vendicatori disponibili si uniscono a New York per fermarlo. In questa storia vediamo cosa fanno gli X-Men nello stesso momento.

2)    Wolverine torna tra gli X-Men, ma quali conseguenze avrà il suo ritorno? Avete un solo modo per saperlo.

3)    Prima di questa storia Logan era stato in Canada dove aveva aiutato il suo vecchio amico James MacDonald Hudson, già noto come Guardian di Alpha Flight e ricercato dalle autorità canadesi per false accuse, ad espatriare negli Stati Uniti.

            Nel prossimo episodio: chi è X-23 e perché è così importante per qualcuno? Gli X-Men devono scoprirlo prima che sia troppo tardi.

 

 

Carlo



[1] Per saperne di più , leggete Vendicatori 99.

[2] Narrato nella nostra epica miniserie “La Guerra dei Mondi” e storie collegate.

[3] Vedi ultimi episodi della nostra serie di Iron Man.

[4] Vista su Vendicatori #99 e Vendicatori Costa Ovest #37.

[5] Nell’episodio #36.